Proviamo a pensarci bene. La nostra attenzione viene giornalmente bombardata da messaggi provenienti da qualsiasi media, soprattutto di tipo digitale.
Volenti o nolenti è un meccanismo che non possiamo controllare perché gli impulsi che vengono dall’esterno sono molteplici e, in un modo o nell’altro, veniamo intrappolati nella loro rete.
Non a caso in quest’epoca si è coniato il termine “information overload”, cioè il sovraccarico di informazioni che spesso la nostra mente si trova a gestire. Se ciò da una parte può essere considerato come una sorta di ricchezza di informazioni, dall’altro può dar luogo a un blocco delle idee. Dipende da individuo a individuo. Ad ogni modo c’è una costante: l’informazione arriva alle persone, si insinua, prende piede e dà il via al desiderio.
È proprio per questo motivo che grandi multinazionali afferenti a settori diversi stanno iniziano a fornire gratuitamente i loro servizi in cambio della nostra attenzione. E cosa c’è di più importante di quest’ultima? Niente.
È un meccanismo che funziona alla perfezione perché noi guadagniamo un servizio pensando di non pagare nulla.
Pura illusione. Lo scambio con le multinazionali avviene con la nostra attenzione, il nostro tempo. Due fattori che essendo scarsi, per via dell’enorme offerta informativa, hanno un valore economico notevole e lo avranno sempre di più in futuro.
Chris Anderson, giornalista e saggista statunitense, teorizza che:
il denaro smetterà di essere il segnale principale nel mercato e al suo posto sorgeranno due fattori monetari: l’economia dell’attenzione e l’economia della reputazione
Sia chiaro, non si sta cercando di smitizzare il valore innegabile del denaro. Piuttosto lo si vuole ricontestualizzare, inserendolo in una dinamica multi-mediatica nella quale siamo immersi e lo saremo sempre più.
Non è un caso che le più grandi società attualmente esistenti siano costantemente alla ricerca di persone che sappiano attirare la nostra, e vostra, attenzione. Prendiam
o ad esempio Youtube. Il colosso americano della condivisione video può vantare un esercito di Youtuber, seguitissimi a tutti i livelli sociali. Quest’ultimi non fanno altro che inc
uriosire con le loro storie, il loro lavoro o semplicemente la loro vita il pubblico e sono pagati in base al livello di attenzione che riescono a generare col loro
canale.
Se ne deduce quindi che investire nel mercato dell’attenzione sia fondamentale, soprattutto se sei un’azienda che vende i propri servizi o prodotti in questo multi-sistema digitale.
Si esaurisci qui? Decisamente no. Pensate che non sia fondamentale anche per noi riuscire a dominare il nuovo trend? Sbagliato. La vita è un continuo tentativo di catturare l’attenzione delle persone. Come ci dicono i più famosi sociologi, l’uomo è un animale sociale e in quanto tale ha un viscerale bisogno di cercare e richiamare attenzione. Chi ha questa dote innata, sarà decisamente agevolato.
E voi, dove investite la vostra attenzione? Avete mai pensato di monetizzarla?:)
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