Si tratta di un ascolto programmato ed effettuato su diverse basi (batteria di domande, sondaggio, question time ecc) che un brand o un’azienda fanno per ottenere informazioni aggiuntive su cosa la audience pensa a proposito della loro realtà o dei prodotti\servizi offerti. L’ascolto della rete è utile su più fronti:
In ogni caso importante è la definizione del campione, sia esso:
Lo scopo di questo articolo è indagare su quei tools specifici e le funzionalità dei social network dedicate che la rete ci rende disponibili per impostare la nostra ricerca e sottoporla al campione.
Survey Monkey è uno dei tools più conosciuti. Utilizzato da 20 milioni di utenti, da la possibilità di operare a titolo gratuito previa registrazione. Questo per i servizi più “basic”.
I livelli di indagine più specifici invece risultano a pagamento. Questi riguardano principalmente: il servizio di reportistica personalizzata, l’analisi testuale della batteria di domande, accorgimenti come la randomizzazione delle domande per evitare di incorrere in brogli tecnici come il response set, che potrebbero viziare i risultati finali.
Sempre su base non gratuita, Survey Monkey, consente di includere collaboratori alla creazione dell’indagine e di ricevere assistenza telefonica da parte di un operatore in caso di difficoltà.
Lo strumento è reso mobile-friendly dall’app scaricabile gratuitamente.
A livello preliminare il servizio consente di scegliere tra diverse tipologie di domande. Suddivise nelle seguenti categorie:
Le domande sono applicabili a modelli di indagine, messi a disposizione dal sito, che spaziano da modelli per sondaggi aziendali, a modelli di indagine sulle risorse umane e indagini sulla formazione, passando per modelli di indagine sull’istruzione.
Iscrivendosi gratuitamente si potrà avere accesso al servizio cui hanno già preso parte numerosi brand tra cui Bosch, IBM e Disney.
Survio è un software per la creazione di sondaggi che offre più di 100 modelli d’indagine, più di 70 modelli di design al fine di personalizzare il più possibile il questionario.
A differenza dei tool di cui abbiamo parlato precedentemente, con Survio la batteria di domande può essere costruita, sempre a titolo gratuito, anche su forme più ricercate come:
I risultati generati automaticamente sono acquisiti in formato PDF, quelli in formato grezzo possono essere scaricati in formati come XLS, CSV, XML e HTML e analizzati con Excel o altri programmi.
Uno strumento d’indagine che si presenta innovativo già dalla homepage su cui capeggia il motto: “Goodbye forms. Hello typeforms”.
Allo stesso modo nel footer dove la frase “A beautiful way to interact with humans” accompagna l’arrivo in pagina. Qui, attraverso un’animazione, disparati personaggi danno una rappresentazione fisica del nostro campione.
Per convenzione il tool opera principalmente in lingua Inglese. Una volta che stiamo creando un modello, sono presenti altre lingue a scelta ma non contemplano l’Italiano. In aggiunta ai form d’indagine, con Typeform possiamo crearne a fini di raccolta candidature e cv per una job application, quiz online e form per gli ordini dell’e-commerce.
Come sempre sono presenti dei modelli base cui fare riferimento:
I modelli riguardano:
Typeform opera su diverse basi, che vanno dalla soluzione gratuita (anche in questo caso definita basic), a quelle più sofisticate (per le quali è prevista la sottoscrizione di un abbonamento).
L’opzione basic comprende:
Unisce alla statistica al neuromarketing il tool online dal simpatico nome Feng-Gui. Su questa piattaforma è infatti possibile analizzare l’impatto neuro-visivo delle immagini per comprendere dove si posiziona l’attenzione degli acquirenti che stanno guardando un’immagine pubblicitaria.
Usarlo è relativamente semplice anche se, data la complessità dell’argomento, ricordiamo che per ottenere risultati qualitativamente pregnanti è sempre meglio rifarsi a tecniche d’indagine più sofisticate. Se però volete farvi un’idea su quanto, a grandi linee, potrebbe essere impattante sul pubblico la vostra nuova grafica ed eventualmente correggerla, quando siete ancora in tempo, provatelo!
Basterà caricare l’immagine dalla vostra galleria, definire i parametri della ricerca per mezzo dei filtri. Sarà necessario specificare su quali punti focali effettuare l’analisi: quale soggetto, payoff, logotipo o headline per esempio) e dare tempo alcuni minuti perchè si stili un report.
Il risultato è un’immagine molto simile a una lastra che risulta come sovrapposta all’immagine che abbiamo voluto analizzare. I colori che si concentrano sopra l’immagine tracciano l’intensità e il percorso che l’occhio umano maschile o femminile seguirebbero nel guardarla.
Utile se vogliamo sapere se con questa fotografia stiamo colpendo propriamente il nostro target di riferimento.
L’ascolto del pubblico da parte dei brand, può avvenire anche mediante sondaggi lanciati sulle piattaforme sociali.
Tra i social Goolge+, Twitter e YouTube mettono a punto sistemi di ascolto sotto forma di semplici domande atte a testare il grado di visibilità del brand, piuttosto che le impressioni su un nuovo prodotto e via dicendo. A seconda del bisogno conoscitivo individuato.
Nel caso in cui si gestisca una pagina business, G+ consente di creare sondaggi da inviare alle proprie cerchie.
Sfruttando la logica di funzionamento propria di questo social, infatti, si mostra più immediata la possibilità di targettizzare la nostra indagine.
La funzionalità Twitter Pool consente a tutti gli utenti di creare il proprio mini sondaggio, con scelta a base binaria, attraverso il quale raccogliere le opinioni del proprio pubblico sui temi più disparati. Anche se, scendendo nel particolare, lo strumento si rivela utile specialmente per chi si occupa di comunicazione e informazione.
L’indagine sarà attiva per 24 ore nella forma di una domanda cui sono abbinate due possibili risposte.
Infine vi sarà sicuramente capitato di veder comparire all’inizio di un video che vogliamo visionare su YouTube una call to action che vi invita a segnalare di quale brand, tra quelli proposti, avete più sentito parlare negli ultimi tempi.
Si tratta di un sondaggio sull’impatto del brand.
Gli inserzionisti vogliono comprendere meglio l’impatto dei loro annunci sui consumatori.
Solo stabilendo un rapporto continuo di scambio e fiducia, un’azienda può sperare che le persone accettino di prendere parte a un sondaggio che la riguarda, per quanto breve e semplice sia.
In quel momento l’utenza sta dando un enorme aiuto. Il pubblico fornisce un feedback diretto sul nostro operato, o su cosa si aspetta da noi in termini di offerta, di professionalità.
Le indagini sono un momento di verifica e per questo vanno attentamente confezionate dall’inizio: nell’individuazione del bisogno conoscitivo, fino alla “fine” vale a dire nell’interpretazione di ciò che la matrice dei risultati ci rimanda come dato risolutivo.
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